Come per gli altri metalli preziosi, anche l’oro viene quotato all’oncia o al grammo.
Il prezzo dell'oro è fissato dai mercati, anche se dal 1919, la Borsa di Londra stabilisce due volte al giorno un prezzo di riferimento (il cosiddetto “fixing dell'oro”).
Storicamente questo metallo pregiato è stato impiegato per supportare le valute in un sistema economico basato sul “gold standard”, in cui il valore di ogni valuta viene stabilito in maniera equivalente a una determinata quantità di oro.
Come parte di questo sistema, i governi e le banche centrali hanno sempre tentato di controllare il costo dell’oro, fissandone le parità con le valute.
A seconda della tipologia di oro si distinguono:
- l'oro rosso 18 kt, la cui lega contiene 750 parti di oro puro (giallo), 250 parti di rame e 250 parti di argento;
- il colore giallo splendente 18 kt, il più usato, dato da 750 parti di oro puro unite a 166,66 parti di argento e 83,33 di rame;
- l'oro verde, detto anche etrusco, che si ottiene fondendo insieme sempre 750 parti di oro puro con 250 parti di argento puro.
L’oro esiste in natura ed è sempre di colore giallo, in maniera più o meno evidente a seconda del grado di purezza. L’oro bianco, invece, non esiste, in quanto si tratta di una lega creata dall’uomo fondendo insieme 750 parti di oro puro con 250 parti di nikel puro.